mercoledì 2 novembre 2011

CONTRO LA CRISI, DISARMIAMOLI!


COMINCIAMO DA QUI  PER COSTRUIRE L’ALTERNATIVA
Non ci sono soldi, ci dicono, per questo siamo poveri. Eppure, anche se il governo non ha ancora formalizzato la sua decisione definitiva, sta perfezionando l’acquisto di oltre 130 cacciabombardieri d’attacco Joint Strike Fighter, F-35: un programma costato fino ad oggi 1,5 miliardi di euro e che ne costerà almeno altrettanti per l’acquisto degli aerei, fino a un impatto di 20 miliardi di spesa di denaro nostro nei prossimi anni. E quanto costerà poi mantenerli questi velivoli?
Con i soldi destinati agli F-35 si potrebbero invece, solo per fare alcuni esempi, costruire 2.000 nuovi asili nido pubblici, mettere in sicurezza le oltre 10.000 scuole pubbliche che non rispettano la L. 626 e le normative antincendio, garantire un’indennità di disoccupazione di 700 euro per sei mesi ai lavoratori parasubordinati che perdono il posto di lavoro.
Ci tolgono diritti e futuro per comprare armi di distruzione e continuare a esportare guerre che servono solo a chi le fa e si abbattono su milioni di vittime civili.
Possiamo e dobbiamo dire al governo italiano, che questa non è una decisione del 99% dei suoi cittadini. E come questa, anche tutte le altre scelte che restano nel solco dello spreco legato alle spese militari non ci rappresentano e vanno modificate immediatamente.
NO allo spreco di risorse per aerei e altre armi da guerra contrari ai principi della nostra Costituzione e della nostra vita civile.
SI all’utilizzo di queste risorse per redistribuire la ricchezza nel paese rilanciando l’economia reale, sostenendo i luoghi colpiti dai disastri e l’occupazione, ridestinando fondi alle scuole, alla ricerca e ai servizi sociali.
NO alla subordinazione delle scelte politiche agli interessi economici dell’industria militare a ai vantaggi che essa produce per pochi privilegiati.
SI al ripensamento della difesa nazionale come strumento a servizio di tutta la società e non come sacca di privilegi e potere.

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