Tratto da un articolo di G.Marcon da "Il Manifesto" del 25/09/2014
La Camera dei deputati ha votato le nuove mozioni sul programma dei cacciabombardieri F35. Sono state bocciate quelle (di Sel e M5S) che puntavano alla cancellazione del programma e approvate quella del Pd, che chiede il dimezzamento del finanziamento del programma, e quelle di Forza Italia e Scelta civica per il «mantenimento degli impegni precedentemente assunti». Un vero pasticcio oppure una truffa: il governo potrà decidere di seguire a seconda delle esigenze la linea che ritiene più opportuna.
Con la bocciatura delle mozioni che chiedevano lo stop dei cacciabombardieri si è persa un’occasione. Il parlamento tornerà a occuparsene con la legge di stabilità e poi con il Libro bianco della Difesa. E torneranno tutte le ragioni del no agli F35.
Che in sintesi sono cinque:
1) Perché è contrario allo spirito e alla lettera dell’art. 11 della Costituzione. Sono aerei per fare la guerra, da first strike, e noi non dobbiamo fare guerre.
2) Perché è uno spreco colossale. 14 miliardi buttati al vento, con i quali potremmo sbloccare il contratto dei dipendenti pubblici, assumere i precari della scuola e mettere in sicurezza le scuole nelle zone sismiche
3) Perché quegli aerei sono dei bidoni: il software non funziona, i velivoli sono troppo pesanti, i caschi dei piloti fanno vedere le traveggole; quando si alzano in volo, quelli a decollo verticale, squagliano l’asfalto e se c’è un temporale devono tornare alla base.
4) Perché non servono né alla difesa del paese (non sono caccia intercettori), né agli obblighi che abbiamo a livello internazionale in ambito Onu.
5) Perché non creano posti di lavoro se non in modo irrisorio (rispetto agli investimenti) e invece di stimolare l’industria italiana, sono solo un favore all’industria americana
Renzi ha aperto tante consultazione on line — su terzo settore, riforma della scuola… —perché non l’ha fatto anche sugli F35? Perché sarebbe stato sommerso dalle richieste di immediato stop a questa folle avventura. Il paese è contrario a questo programma.
Parafrasando Renzi, passo dopo passo siamo arrivati da 131 a 90 cacciabombardieri con il governo Monti, ora con Renzi passeemmo da 90 a più o meno 45. Passo dopo passo cancelliamoli tutti. E accettiamo l’invito che arriva addirittura da papa Francesco che a Redipuglia per le celebrazioni della tragedia della I guerra mondiale ha chiesto di investire nella pace, nella prevenzione dei conflitti e non nel mercato delle armi e nelle spese militari. Il nostro paese può fare a meno degli F35, ma non può fare a meno del lavoro, della sicurezza sociale e ambientale, di una scuola degna di questo nome.
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