Votate oggi alla Camera diverse mozioni sul tema dei cacciabombardieri F-35: il testo del PD impegna il Governo a dimezzarne il budget e ne va dunque monitorata l’applicazione. La campagna “Taglia le ali alle armi” si rammarica invece della mancata approvazione delle mozioni SEL e Movimento 5 Stelle che chiedevano la cancellazione completa del programma JSF.
Fonte: Campagna "Taglia le ali alle armi" - 24 settembre 2014
La campagna “Taglia le ali alle armi” ha seguito con attenzione la discussione odierna alla Camera dei Deputati sulle mozioni riguardanti il programma F-35. Alcuni dei testi discussi, in particolare quelli che richiedevano la cancellazione del programma, sono stati stimolati direttamente dalle nostre richieste.
I promotori della campagna si rammaricano dell'occasione persa dal Parlamento con il respingimento delle mozioni richiedenti una cancellazione totale e definitiva della partecipazione italiana al progetto Joint Strike Fighter.
Pur non condividendone l'impostazione, che conferma esplicitamente la partecipazione al programma F-35, la nostra Campagna considera un passo comunque positivo l’approvazione della mozione a prima firma Scanu (PD) che impegna il Governo a un dimezzamento del budget complessivo iniziale a disposizione di caccia. Ciò comporterebbe, se confermato, un’ulteriore diminuzione sul numero complessivo di velivoli a partire dai 131 previsti inizialmente. Di questa riduzione la nostra Campagna non può che essere contenta, perché libera risorse altrimenti impegnate inutilmente in un progetto sempre più fuori controllo come testimoniano ulteriori documenti Usa di queste ore. L’impegno che ci prendiamo è però quello di vigilare per verificare la concretezza e l’efficacia delle azioni che il Governo vorrà intraprendere al riguardo.
“Una decisione parlamentare non è purtroppo sufficiente - commenta Grazia Naletto del coordinamento della Campagna - occorre che il Governo dichiari esplicitamente quali passi concreti intende intraprendere per rispettare l’impegno indicato nella mozione PD votata alla Camera. Un primo banco di prova si avrà con la Legge di Stabilità: verificheremo se gli stanziamenti previsti per il 2015 andranno nella direzione indicata dalla Camera insieme alle forze politiche presenti in Parlamento, in particolare quelle che sono favorevoli a una sua cancellazione”, conclude Naletto.
Dopo il voto di oggi la Campagna “Taglia le ali alle armi” torna a chiedere ufficialmente la possibilità di un incontro con il Premier Matteo Renzi e il Ministro della difesa Roberta Pinotti. Ribadiamo la nostra disponibilità in tale contesto a spiegare i motivi per cui un’acquisizione più approfondita di dati e documenti da parte del Parlamento e dell'opinione pubblica sarebbero opportuni per una migliore comprensione del programma JSF. Partiamo da una necessità di trasparenza che a nostro avviso deve essere massima se riferita a dei programmi pubblici così delicati e così costosi, anche per dare al Parlamento strumenti utili a prendere una decisione” commenta Francesco Vignarca del comitato promotore di “Taglia le ali alle armi”.
Non solo: “sperando che finalmente il Governo voglia comprendere l’importanza del ruolo della società civile sul tema delle spese militari, ribadiamo il nostro interesse e la nostra competenza a seguire ogni sviluppo del caso F-35. Su questo punto eserciteremo un controllo ferreo, come obiettivo intermedio di un’azione che continua comunque a puntare alla cancellazione del Programma” conclude Vignarca.
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